Archivio tag: casa museo sotto l’etna

Alla corte dei sogni

Un giorno senza pane è come un giorno senza Sole. (Abdullah) – Anche un sordo avrebbe accolto Ballantines, quel ragazzo non sbagliava affatto con le sue osservazioni così pacate. Anche un cieco avrebbe visto come parlava dal profondo del suo essere, e con quanta devozione provava condividere la realtà dei fatti. Vostro onore, quello che esponeva era in perfetta armonia con l’universo, e il vostro non averne tenuto conto lascia perplesso l’animo mio. / Dalla materia al quotidiano – Memoria, fotografare l’istante, custodirlo per l’avvenire. Incontri adornano il nostro sentire. Riconoscere, riconoscersi, andare avanti facendone tesoro. Fortezza, gratitudine, l’esserci stato, insegnamento. Si nasce ricchi dentro l’animo, la generosità è ingresso, l’autenticità garanzia. La luce di colui che gode delle piccole cose è più dorata. Inestimabile il tempo devoluto al prossimo. Avere una missione, essere missione, seguire le tracce, attendere il momento. Immaginazione, scorgere aldilà del rifiuto, uscirne il prezioso che era occultato, riscattarlo, preservarlo. Non accumulare, incastonare momenti di vita, entrarci in connessione, sentire l’intonare del canto. Tempio, casa che racconta, che viaggia in più dimensioni.

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Lei dai suoi clienti non si fa pagare? No, sono un Medico, non ho clienti, ho pazienti, quando sono a distanza offro gratuitamente consulenze.

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Senza Dimora Freddo Inverno – Contenuto Parola Umanità (Lama di Luna)

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Casa, tempio del nostro essere, accoglie, cura, armonia pianeta. Casa Museo Sotto l’Etna

The house under the volcano

A. Suona prima di entrare.

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Manifesto Coscienza Rigenerante. Cemento, pavimentazioni, ne derivano macerie, rifiuti, polveri, veleni.  Bisogna ricostruire l’apparato che nutre l’aria di ossigeno. Missione guida di un popolo. Fontane, salvaguardia di tutte le creaturine che intonano attraverso gli alberi, il risveglio di un nuovo giorno.

Casa Museo Sotto l’Etna

Archivio Fotografico Alessandra Saccà +39 339 5384815 www.alessandrasacca.com

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claudio arezzo di trifiletti spazio fluido

Creazioni Future – Il non essere accettati resta un problema di chi non accetta. In riva al mare, confondo il mio pensare, saranno fiori o foglie, riconosco l’odore delle onde. Mia mi guarda, ha un bastone in bocca, emette suoni che ricercano attenzione. Il tabacco sembra non placare l’esigenza di respirare. Sole, sabbia, oceano, cielo infinito all’orizzonte. Seduta Mia, simbiosi universale dell’affetto, unione di più sentimenti. Molo di Levante, in te si infrangono le medaglie. Amicizia delle stelle, che di giorno sembra niente, tutto vive anche nell’invisibile sentire. Salute al lato sinistro, perché il destro sia saluto al Divino che incontro. Meccanica di un distintivo, prende ordini da un protocollo nel cassetto della causa. Parole astratte e lente prendono tempo per varcare lo spazio, dettato delle impronte. Manifesto verde urbano, rinascita spirituale, riconoscenza della vita, pranzo della sera. Caos prefabbricato non regge al flusso del panettone.

Casa Museo Sotto l’Etna

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the fifth stone

ruefully

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Mestamente, dalla collezione soldi ritrovati, si sentono le ruote del carro. Chiacchiere di passaggio.

reumütig

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magic and prayer

La mia memoria sono anche le cose che mi circondano, hanno ricordi in se, quindi sono vive, passi dell’anima che sbircia una città in movimento. Sopra l’armadio c’è un lago di sale, tra cristalli e sculture un cigno immobile osserva. Casa, nido, tempio, visione, sogno, magia ma anche preghiera. Riccio in questo periodo, sto cercando rigenerarmi, perdere foglie, respiro l’aria del distacco, avrei molto da manifestare ancora più forse da creare, un continuo edificare protezione, invisibile raggiungibile attraverso una porta, l’attimo connesso, vibra corona, luna sente, ghiandola legge, poi vado a letto con i limiti di sempre.

Corridoi chiamano, vento sospira.

zero space

Tetti prendono forma, scintille danzano, cuori si liberano.

Se un fiore potesse avere parola, racconterebbe del sole, della luna e di tutto il creato. Se all’uomo è stata donata azione, è per coltivare quel fiume, dove nasce poesia. Ogni tempo ha la sua storia, ogni storia ha la sua rivoluzione.

Sono un povero artista che dipinge una ricca poesia.

author’s house

casa museo sotto l’etna

I should have been born in a palace,with carriages and horses, calm chants and plentiful breakfasts. In my recurring fantasies I put myself in a top hat, from my savings I built invisible towers, Christmas holidays. A house is family, a condominium, a cloud, in a square in the city I found my roots. The wind is blowing today, I’m tuning its notes and I live in this community that I dream to become.

creation is a moment that remains indelible

Dovevo nascere dentro un palazzo, con carrozze e cavalli, canti calmi e colazioni abbondanti. Nelle fantasie ridondanti mi sono riposto al cilindro, dai risparmi ho realizzato torri invisibili, ponti del Natale. Una casa è famiglia, un condominio, una nuvola, in una piazza in città ho ritrovato radici. Oggi il vento soffia, ne accordo le note e vivo in questa comunità che sogno divenire.

11 – 2005 Il Caos

C’è una teoria che tutto armonizza, che i miei nervi possano restare saldi, la mia testa centrata sul punto, il mio cuore alchemico più che mai.

Studio

the piano colours

E così una mattina scrivo il ricordo di una sera.

All’improvviso l’immagine di un amico appena incontrato mi spolvera un pensiero, siamo tutti aggrappati a un legno chiamato speranza, non importa la distanza, non importa la salute, importa la coscienza, il cammino dell’occhio che parla al cuore. Una casa, una stanza, finestre chiuse riparano dal freddo, conservano gli odori, il silenzio, la musica, l’energia tiene compagnia, protegge, nutre. Apro le finestre, luce entra, odori di una notte prendono confidenza col cielo, mura respirano sogni trascorsi, li barattono col futuro, vento strappa l’offerta, pioggia ricorda, poco cresce senza la mia danza, sole scalda, luna innamora. Resto intatto alle tradizioni, l’odore del caffè al mattino, l’alito del tè al pomeriggio, al centro del tavolo dopo il tramonto accompagna la mia notte una fiamma, riempie lo spazio dentro e con poco margine fuori, di luce bella, luce calda. Scivola la musica, allieva, amplifica, nutre, solidifica, intensifica, rende vive le immagini, mi piace la dolcezza, fragilità di quando signora Armonia accarezza le nostre teste, ci sentiamo così bene da temere la lontananza futura di quel passaggio, che anche un fiore a distanza riconosce. A casa fin quando hai tre uova, un pacco di farina, un pugno di sale, due arance e tre limoni, del caffè, un sorso di vino e quattro amici, sei ricco. Colori belli, contenuti intimi, evocazione memoria, passaggi di ogni luna, cuscini comodi ma non troppo, riconoscente allo specchio d’oro, fantasia galoppa, portami via.