Archivio della categoria: l’importanza di comunicare

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Chiesa Sant'Agata al Borgo Catania Sicily needs love

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Aldo Vitale Claudio Arezzo di Trifiletti Sicily Contemporary Artist BorgoCatania sotto il Vulcano Etna… Catania alle pendici del vulcano, le sue sciare laviche dove cresce la Ginestra, il suo odore allo sbocciare sulle lave è penetrare alle narici mie… Meraviglia tutta Siciliana… Se solo penso a quante suole delle scarpe ho consumato lisciando le basole laviche della mia città… Le strade che in alcune zone del centro storico diventano vicoletti fatti di pietra lavica, vissuti in amori certosini… Le piazze, alcune di queste sono dei veri e propri giardini dove specie in estate sbocciano amori ricchi di libertà e passione… Come attorno alla brace, dove giace la pace di un sentire simile all’amore, e dove la danzatrice da verso come fosse una preghiera in onore di questa città che è Visionaria… Il Cirneco è facile incontrarlo nei vicoli e nelle piazze della città di Catania, il Cirneco sta nel cuore visionario di ognuno di noi. (Vitale)

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Piazza Cavour, Fontana di Cerere – Chiesa Sant’Agata al Borgo – Casa Necessita Passione – Aldo Vitale Artista Visionario – Orto Botanico / Banca del Seme, Piazza Roma – Alberi Parlano, Il Giardino dentro il giardino – Architettura Bislacca Via Umberto.

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Sculture si deteriorano, luce cambia, cielo si esprime. Senza Dimora, emarginati custodiscono patrimoni ignorati, C’è bisogno un risveglio precoce.

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the importance of communicating

In an increasingly accelerated world, we find ourselves hostage to thoughts, worries, commitments, decisions that stifle our sighs. We feel a sense of concern that we mistake for anxiety, but it is only the need of our body to live with our feet on the ground, in the true sense of the word, and not on the asphalt. Regaining flavours, smells, colours, shapes, learning again to breathe and live. Here is what “footprints of peace” are. White canvasses resting on the ground, where the history of the place goes back to the surface through the path of people who unconsciously travel those same roads with their experience and their emotions. From the encounter between this subterranean past and the present, a time wheel is created, a portal that faces the future and gives rise to thoughts and reflections through a universal language, a truth that can only be glimpsed with the eyes of the heart and of the soul. Imprints is a journey where past and present meet, an inner journey in search for peace and balance, a way to regain contact with the world and contact between souls. From 1st December to 6th January, for the first time, 100 imprints canvasses, 100 streets, millions of people, stories of unknown lives will leave the rooms of the Casa Museo under the Etna. This is the place where visible and invisible meet, and where men return to be connected to each other. The sale of Imprints will allow to buy trees to be planted in the Terre di Martorina project. This will not close the circle, but it will be the birth of a mandala that will become a new key of communication, a new way of living and think of art as a whole one with nature, with love and peace. Sicily is in the middle of this great design, as a place to start from, through the contact with the earth, with water, with stones. The bare hands create life, they create a connection to forget, even for a moment, the content of every single word and allow us to be guided by its intrinsic meaning. We are connection, we are ears of wheat, we are roots of olive tree and bunches of grapes, space and time, depth and breadth, we are gift and sacrifice, sacrifice in time but gift in space, we are ears that must learn to listen to the signals that the world sends to us.

Traduzione, Pietro Speciale

"Custodire una bandiera universale"

“Custodire una bandiera universale”

In un mondo sempre più accelerato, ci ritroviamo ostaggi di pensieri, preoccupazioni, impegni, decisioni che soffocano i sospiri. Avvertiamo un senso di inquietudine che scambiano per ansia ma che è solo l’esigenza del nostro corpo di vivere con i piedi per terra, nel vero senso della parola, e non sull’asfalto. Riappropriarsi dei sapori, dei profumi, dei colori, delle forme, reimparare a respirare e a vivere. Ecco cos’è impronte di pace. Tele bianche poggiate a terra dove la storia del luogo risale in superfice attraverso il cammino di persone che inconsapevolmente percorrono quelle stesse strade col loro vissuto e le loro emozioni. Dall’incontro tra  questo passato sotterraneo e il presente contemporaneo si crea una ruota del tempo, un portale che si affaccia al futuro e dà origine a pensieri e riflessioni attraverso una lingua universale, una verità che può essere intravista solo con l’occhio del cuore e dell’anima. Imprints è un percorso dove passato e presente si incontrano, un viaggio interiore alla ricerca di pace ed equilibrio, un modo per riappropriarsi del contatto col mondo e del contatto tra le anime. Dall’1 Dicembre al 6 Gennaio per la prima volta lasceranno le stanze della Casa Museo sotto l’Etna 100 tele imprints, 100 strade, milioni di persone, racconti di vite sconosciute, il luogo dove avviene l’incontro tra il visibile e l’invisibile e dove l’uomo ritorna ad essere connesso l’uno con l’altro. Dalla vendita degli Imprints verranno acquistati alberi da piantare nel progetto Terre di Martorina, non una chiusura del cerchio ma la nascita di un mandala che si trasformerà in una nuova chiave di comunicazione, un nuovo modo di vivere e concepire l’arte come un tutt’uno con la natura, con l’amore e la pace.  Al centro di questo grande disegno la Sicilia come luogo da cui ripartire, attraverso il contatto con la terra, con l’acqua, con le pietre. Attraverso le mani nude che creano vita, creano connessione per dimenticare, anche solo per un momento, il contenuto di ogni singola parola e lasciarci guidare dal suo significato intrinseco. Siamo connessione, siamo spighe di grano, siamo radici di ulivo e grappoli duva, spazio e tempo, profondità e larghezza, siamo dono e sacrificio,  sacrificio nel tempo ma dono nello spazio, siamo orecchie che devono imparare ad ascoltare i segnali che il mondo ci invia.

Scritto, Cristina Cocuzza

world needs love

imprints family

En un mundo cada vez más frenético, nos volvemos rehenes de nuestros propios pensamientos, preocupaciones, compromisos y decisiones que sofocan nuestros suspiros. Sentimos una sensación de inquietud que se confunde con ansiedad pero que no es más que la necesidad de nuestro cuerpo de vivir con los pies en el suelo, en la tierra y reapropriarnos de ella, volver a sentir sus perfumes, sabores, ver sus colores, formas y volver respirar, a vivir; esto es lo que se llama Impronte di Pace.
Lienzos blancos apoyados en el suelo donde la historia del lugar vuelve a la superficie a través del pasar de las personas que, inconscientemente, recorren los mismos caminos con sus experiencias y emociones. A partir del encuentro entre este *pasado subterráneo* y el *presente contemporáneo* se crea una rueda del tiempo, un portal que asoma hacia el futuro y da lugar a pensamientos y reflexiones utilizando un lenguaje universal, una verdad que solo se puede vislumbrar con el ojo del corazón y del alma.
Imprints es un viaje en el que el pasado y el presente se encuentran. Un viaje interior en busca de paz y equilibrio, una forma de recuperar el contacto con el mundo y entre las almas. Desde el 1 de diciembre hasta el 6 de enero, por primera vez, 100 lienzos dejarán la Casa Museo sotto l’Etna para exhibirse en el. Palazzo della Cultura de Catania. Cien calles, millones de personas, historias de vidas desconocidas, el lugar donde se reunirá lo visible con lo invisible y donde el hombre vuelve a estar conectado consigo mismo.
La recogida de fondos de Imprints será destinado a un nuevo proyecto en Terre di Martorina, a la compra de árboles y su plantación; No se trata del cierre de un círculo sino el nacimiento de un mandala que se convertirá en una nueva clave de comunicación, una nueva forma de vivir y de concebir el arte; el conjunto entre naturaleza, amor y paz, siendo una sola cosa. En el centro de este gran diseño, Sicilia es un lugar para comenzar, a través del contacto con la tierra, el agua, las piedras; de las manos desnudas que crean vida, crean una conexión para olvidar, aunque sea por un momento, el contenido de cada palabra y dejarse guiar por su significado intrínseco.
Somos conexión, somos espigas de trigo, somos raíces de olivo y racimos de uvas, espacio y tiempo, profundidad y amplitud, somos don y sacrificio, sacrificio en el tiempo pero don en el espacio, somos oídos que tienen que aprender a escuchar las senales que el mundo nos envía.

Traduzione, Ana Arranz