Archivio tag: stelle
reveries
Non lo dico che per me si sta manifestando l’anti Cristo, che con la mascherina non si ha accesso al prana, lo spirito, la vita. Non dico di certo che senza bocca e naso si assomiglia ai rettili (rettiliani).
Assolutamente non dico che le forze politiche e i media siano posseduti. Non dico niente perché i respiratori, i satelliti a griglia sulla terra, connessi a tutte le antenne 5g sono formidabili. Non dico di certo che la natura è molto delusa da questa mediocrazia. Guardate non dico niente, anzi.. andrà tutto bene. Non siamo entrati assolutamente nella V(5ta) dimensione, è ovvio che l’umanità non è in ostaggio da forze interplanetarie. Venus è una storia troppo antica per farne parola, e il saluto col gomito non ha niente a che vedere con gli schiavi egizi. Fantasticherie. In India ero un bramino dei Brahma Kumaris , sono stato iniziato da molte stelle. Il prana lo conosco, lo vedo in meditazione. La ghiandola pineale molti la bevono col rum, molta arretratezza. Comunico scherzosamente degno vissuto, nausea del racconto, il problema oggi che sono tutti guru. Lascia che i morti si sotterrino da soli, ma ancora non l’accetto, arriverà forse anche questo, ma non riesco ad ignorare quante vite/anime sono in pericolo. L’uomo è in ostaggio, siamo tornati inesorabilmente all’antico Egitto, solo che questa volta la verità è dinanzi gli occhi di tutti. Non dico più niente, tutto questo mi sta portando solo noie, il problema non è soltanto di natura umana.
P.S.: Per quelli che criticano la piantumazione degli alberi, dicendo… si dovrebbero sistemare le strade, che non è il giusto periodo, che comunque hanno sempre da ridire, ma la mascherina la state indossando anche per dormire? Catania Pianta Alberi.
Seal
IL SIGILLO DELLA PIGNOLATA
Storie e intrighi di una pessima digestione.
Schemi antichi di un figurato ambire, cioccolato sognato in praline. Fragole e vino alla mensa, è scoppiata la beneficenza, chi sale formaggi, chi assale Re Magi. E’ Natale sotto l’albero, una gru diviene dono. Famiglia d’Inghilterra non è cielo di primavera, il gallo canta senza tregua, la zia torna dalla sera. Siamo tutti seduti, ognuno cerca la sua gloria, medaglie e scudetti, tutti bravi con i cerchietti. Non ci sono nomi in questi cassetti, solo qualche foglia volata dall’albero, spera radicarsi in una storia che non fa baldoria. Niente è certo, che l’impronta di una brocca.